Dopo sette anni dall’ultimo album di inediti e dopo una serie di raccolte, Baglioni è tornato, ai primi di dicembre con un nuovo lavoro di inediti, il sedicesimo in studio, intitolato In questa storia che è la mia. Il disco è stato preceduto dal singolo Gli anni più belli che fa parte della colonna sonora dell’omonimo ultimo film di Gabriele Muccino
Si tratta di un disco concept, composto da quattordici brani e 4 interludi accompagnati da una introduzione, Capostoria e una conclusione Finestoria.
Ho atteso questo disco con curiosità e anche, devo dire, con poche aspettative, considerato che il suo ultimo album di inediti ConVoi non mi aveva convinta, tanto è vero che non ricordo alcun brano di esso. Questo, invece, lo ascolto e riascolto, lo stesso Baglioni in una delle presentazioni ha affermato che è un disco che non basta ascoltare una sola volta, ma va ascoltato più volte. E gli do ragione.
Baglioni torna a splendere: i brani si muovono tra autobiografia e uno sguardo al futuro. In mezzo, immancabile, l’amore raccontato nelle sue molteplice sfumature.
In Uomo di varie età c’è il racconto dei primi passi nella musica, fino al successo.
Da Uomo di varie età
Non so com'è cominciata
Forse ascoltando una radio
Che era un gigante di fronte a me
[…]
Adesso è strano pensare
A tutto ciò che è successo
E se il passato sia sempre là
A quanto sono cambiato
Se sono ancora lo stesso
Quanto è durato però fin qua
E quando arriverà l'ora
Della mia uscita di scena
So che da me lei non uscirà
Poiché il futuro era allora
E quella vita l'ho avuta già
In un mondo nuovo, c’è la speranza di un mondo diverso, senza crudeltà, ipocrisie…
Da In un mondo nuovo
Un mondo senza crudeltà
Di corpi senza malattia
Di grembi senza povertà
Di mani senza ruberia
Un mondo senza siccità né carestia
Senza più disparità né razzia
Tra le tende e il vetro un mare biondo
Dietro un sole rosso uovo scende a fondo
E poi c'è l’amore. Sono passati anni da “quella maglietta fina”, e Baglioni, ora, con maturità continua ad esplorare le emozioni del cuore. Un cuore che batte per un amore, o che piange per la sua fine.
Da Mal d’amore
Non guariremo mai da questo mal d'amore
Per quella vita che rimane non si muore
Fa un male cane su e giù ci sfascia il cuore
E come un cane non ci lascia più
Non morderemo più quei nostri baci
Di acque fresche di cascate
Piogge timide e fugaci
E lunghe
mareggiate.
Molto curati risultano gli arrangiamenti, e i testi. Baglioni, da Oltre in poi, in modo particolare, ci ha abituati a testi in cui ogni parola è cercata, studiata ed è messa al posto giusto. D’altronde per il cantautore romano la parola è una scienza esatta, non è vero che puoi usarne una al posto di un’altra.
Un album fatto come una volta, senza il ricorso all’elettronica, con quel suono puro a cui ci ha abituato l’artista, un disco di oggi in costume d’epoca. Molto presente il suono della chitarra acustica.
È un disco bellissimo, nuovo ma con sonorità che ricordano il migliore Baglioni di sempre: quello di Oltre, de Il viaggiatore sul coda del tempo, e di Io sono qui. Mi piace molto e penso che piacerà molto a tutti i suoi fedeli fan.
Qui sotto troverete i link ai video ufficiali di alcune canzoni dell'album.
LeggereOvunque
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Piera Maria Chessa (venerdì, 22 gennaio 2021 15:13)
Una bella e accurata presentazione che ho letto con interesse. Brava. Conosco un solo brano di questo nuovo album, il tuo articolo mi spinge ad approfondire.
Grazie.
Piera
LeggereOvunque (venerdì, 22 gennaio 2021 21:08)
Grazie Piera. Baglioni da anni è uno dei miei cantautori preferiti e questo album uscito a pochi mesi dal compimento dei suoi settant'anni (il prossimo 16 maggio) onora una carriera ormai lunga mezzo secolo.