Ciao lettore,
ora stai leggendo queste parole, e lo fai in modo automatico. Non ti rendi conto del lavoro che compie il tuo cervello quando gli occhi scorrono su quelle lettere che compongono le parole e poi le frasi.
Non te ne accorgi perché, da quando in prima elementare hai imparato a leggere, farlo è diventato un atto naturale, quasi come parlare e respirare.
Anche per me era cosi, fino a un anno fa.
Il 5 febbraio 2021 è una data che rimarrà per sempre scolpita dentro di me. Era più o meno l’ora di pranzo, quando, dopo aver preso il telefonino in mano, mi accorsi che non riuscivo a mettere insieme quei segni che formavano le parole. Non credevo a ciò che mi stava accadendo. Com’era possibile? Così presi in mano il mio Kobo per provare a leggere il libro che mi accompagnava da giorni. Iniziai a leggere, ma non ero più io, sembravo una bambina di prima elementare alle prime armi con le parole. Ogni tanto inciampavo, mi fermavo, e continuavo a non capire cosa mi stesse accadendo.
Andai, terrorizzata, persa, confusa, in ospedale. Mi presentai al pronto soccorso, dietro “ordine” del mio medico di base, che sentito ciò che mi stava accadendo, mi spinse a non perdere tempo.
Nel frattempo mi rendevo conto che non solo avevo problemi con la lettura, ma facevo grande fatica ad esprimermi. Fisicamente, pareva non esserci nulla che andasse in me… la parlata era fluida, ma ogni tanto, la nebbia mi avvolgeva e non riuscivo a trovare le parole per comunicare: era molto difficile, a volte impossibile, rispondere alle domande del medico che mi interrogava per capire e per tentare di arrivare ad una diagnosi.
Sola, senza il conforto dei miei familiari, tenuti lontani per la pandemia, mi sentivo smarrita e non avevo idea se sarei tornata ad essere la persona che ero prima della nebbia.
Il giorno dopo, in ambulanza, venni trasferita in un altro ospedale, nel reparto di neurologia, dove poi trascorsi un mese di ricovero nel quale, attraverso terapia mirata sono riusciti lentamente a recuperare ciò che mi sembrava ormai perso per sempre. Lì ebbi la diagnosi: trombosi dei seni venosi cerebrali… Solo a pronunciarla faceva paura. E in effetti, ho rischiato tanto. Ho rischiato di perdere le facoltà cognitive, di perdere non solo la capacità di esprimermi, ma anche la capacità di comprendere il mondo intorno a me.
I medici, tuttora, non sanno cosa abbia scatenato la trombosi, per questo dovrò assumere gli anticoagulanti tutta la vita e stare attenta, per quanto possibile, a non incorrere in incidenti e traumi.
Sono stata molto fortunata, ma preferisco pensare che sia stato un angelo a vegliare su di me e a fare in modo che tutto andasse per il meglio. Le cure sono state tempestive e hanno consentito di bloccare un processo in atto che sarebbe stato devastante per la mia vita.
Leggere è una delle attività che amo di più, i libri mi danno tanto, e si sono rivelati “amici” in periodi difficili della mia vita, e questa volta, forse, hanno fatto qualcosa di più… Mi hanno salvata, perché è stato attraverso un libro, come ho spiegato prima, che ho preso coscienza di ciò che stava succedendo.
Tutto il 2021 è stato molto impegnativo, tra ricoveri, visite, esami diagnostici, ma è stato anche un anno, tutto sommato positivo. Mi ha consentito di mettermi in ascolto con me stessa, di trovare il tempo di prendermi cura di me. Ha cambiato la mia vita, o perlomeno, ha cambiato il mio stile di vita. Ora sto attenta a ciò che mangio, e faccio attività fisica tutti i giorni. E sto decisamente molto meglio!
In questi anni di pandemia stiamo assistendo ad un fenomeno aberrante, assurdo, inconcepibile. I medici, dapprima considerati eroi, ora vengono insultati ed accusati di far parte di un disegno, di un complotto contro l’umanità, insieme agli scienziati ed ai governi.
Se sono qui, lo devo a medici in gamba, che hanno saputo come intervenire e alla scienza che attraverso la ricerca mette a punto gli strumenti per curarci e per fare in modo di combattere le malattie.
Se stiamo male è bene affidarsi a chi attraverso lo studio e l’esperienza ha acquisito le competenze per poter intervenire, non certo a google e ai vari cialtroni a cui purtroppo tanti abboccano.
Il nemico è sempre la malattia, e gli unici strumenti che abbiamo a disposizione sono la scienza, la ricerca, le medicine e i vaccini. I medici e gli infermieri sono nostri alleati contro il nemico di turno da sconfiggere. Per me, in quei giorni, sono stati una luce in mezzo al buio e alla disperazione che albergava in me. Ho sperimentato quanto sia fondamentale affidarsi e sapersi fidare e quanto ognuno, paziente e sanitario, debba fare la propria parte per raggiungere l'obiettivo comune. Ho incontrato persone meravigliose, medici, infermieri, oss, ausiliari, che hanno saputo, ognuno con il proprio ruolo trasmettermi coraggio per affrontare al meglio quei momenti.
Ho potuto vaccinarmi contro il covid19 solo di recente. Mentre i novax inveivano contro i vaccini, io “invidiavo” chi si vaccinava. Volevo farlo anche io e per il momento non potevo, ma ero molto grata a chi lo faceva, perché contribuiva a proteggere pure me e chi come me non può farlo.
Abbiate paura del covid19 e non dei vaccini. Prima riusciremo a sconfiggere questo virus e prima torneremo a vivere.
Buon 2022 a tutti.
LeggereOvunque
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Piera Maria Chessa (venerdì, 11 febbraio 2022 13:01)
Hai scritto un testo bello e coinvolgente. Bello in riferimento alla forma, coinvolgente perché porta alla luce la tua sensibilità e la profondità d'animo. Hai vissuto un'esperienza molto difficile, eppure hai saputo descriverla con lucidità e senza retorica, cosa non facile da tenere distante. L'hai fatto con naturalezza, e hai saputo trasformarla anche in una opportunità di crescita e di approfondimento di te stessa.
Grazie davvero perché è un arricchimento anche per noi che leggiamo.
Piera
LeggereOvunque (venerdì, 11 febbraio 2022 13:04)
Grazie Piera per le belle parole che mi hai rivolto. Ho solo fatto ciò che sentivo.
A presto
Stella (domenica, 20 marzo 2022 01:36)
La vita ti ha giocato un brutto tiro...ma tu sei stata un ottimo portiere...grazie a Dio questa partita l' hai vinta tu. Hai descritto il racconto molto bene, mi sono emozionata tanto...la luce ti ha guidato in quei giorni bui e dolorosi... è bello potersi affidare e soprattutto fidarsi degli altri. Grazie per aver condiviso con noi questa terribile storia finita bene ♥️
LeggereOvunque (lunedì, 21 marzo 2022 10:05)
Grazie Stella per le tue parole. Un abbraccio