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La sindrome di Gertrude di Lella Costa con Andrea Càsoli

La sindrome di Gertrude prende il nome da colei meglio nota come Monaca di Monza, di cui narrò le vicende, pure il Manzoni ne i suoi I promessi Sposi.

Insomma, trattasi dell’attitudine a dir sempre sì, a qualsiasi proposta anche la più improbabile, non riuscendo a sottrarvisi, come successo appunto alla Monaca che accettò ciò che non avrebbe dovuto.

Pare che la Lella, ne sia affetta, così dice lei, per cui a volte proprio non ce la fa a dire di no, è più forte di lei. È grazie a ciò, però, che la sua passione di attrice, di donna, di intellettuale, di persona impegnata in battaglie civili, l’ha portata a vivere incontri ed esperienze professionali e umane importanti per la sia vita pubblica e privata.

 

 

Il libro è piacevole, dal taglio ironico e dal ritmo veloce… Gli incontri sono tanti, da Gino Strada, Adriano Sofri, Don Rigoldi, Fabrizio de Andrè, Paolo Fresu, Antonio Marras, solo per citarne alcuni.

 

Si passa dai temi che più le stanno a cuore, come la guerra, la condizione delle donne, fino a parlare di cose un po’ più frivole come la moda e la sua passione per lo stilista Antonio Marras che ormai la veste sia in scena che nella vita privata.

 

Ovviamente, si parla anche di teatro, la sua naturale vocazione, un teatro particolare, il suo, costruito su monologhi che lei stessa si cuce addosso alla perfezione, tanto che dichiara, in queste pagine, che non immagina i suoi testi senza di lei, ha paura che recitati da altri perdano di forza, perdano la loro natura , possano venir addirittura travisati.

 

Insomma, un libro che prende dalla prima all’ultima pagina, perché ritroviamo la sua ironia, la sua passione per l’arte, per la vita, per gli esseri umani. Leggetelo se già amate Lella Costa e ancora di più se non la conoscete a fondo, ve ne innamorerete sono sicura, è inevitabile.

 

LeggereOvunque