Isabel Allende, in questo romanzo edito nel 2009, ci fa viaggiare nel tempo e nello spazio.
Ci troviamo, così catapultati, a Santo Domingo, la terra che ora conosciamo come Haiti tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento del millennio scorso.
Si narrano, qui principalmente, le vicende di Zarité, una schiava comprata alla sola età di nove anni per andare a servire in casa di un colone francese, Toulouse Valmorain
Santo Domingo era, infatti, all’epoca, colonia francese, ricca di piantagioni di canna da zucchero dove lavoravano e vivevano in condizioni disumane gli schiavi.
Zaritè, detta Tété, subirà tante angherie e soprusi dal suo padrone che non esiterà nemmeno a strapparle il figlio nato da uno dei suoi tanti abusi nei suoi confronti. La donna, diviene, comunque sempre più forte e furba, e la sua intelligenza ma soprattutto la sua determinazione e il suo coraggio la aiuteranno ad acquistare la tanto agognata libertà.
Il libro ha una scrittura coinvolgente come, d'altronde, ci ha sempre abituati la Allende.. I capitoli vengono intervallati da racconti in prima persona della protagonista e ciò consente al lettore di entrare ancora di più in sintonia con Tété, con i suoi pensieri e i suoi drammi.. Il romanzo, inoltre, offre lo spunto per andare ad approfondire in altre sedi le vicende storiche che vi sono contenute e con cui difficilmente ci si imbatte in letteratura, al cinema e ancor di meno sui libri scolastici.
La storia di Tété ci ricorda che non bisogna mai perdere la speranza, non bisogna mai arrendersi alle difficoltà, ma continuare a lavorare e a lottare per ciò che davvero conta, come la propria libertà e la propria dignità.
LeggereOvunque
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