L’uomo sentimentale di Javier Marías è un libro che è venuto a me in maniera particolare. La proposta di una lettura condivisa da parte di un amico che in questa sede ringrazio ancora una volta.
Devo dire che, quasi sicuramente, non mi sarei approcciata da sola a questo romanzo. Si tratta di un autore che non conoscevo e che dalle prime pagine ha presentato uno stile di scrittura che non è decisamente tra le mie corde. Mi spiego meglio. Nel romanzo, l’autore usa dei periodi lunghissimi che rischiano di appesantire la lettura e il lettore si trova spaesato e perde un po’ il filo della narrazione. Inoltre, vi è un uso, direi improprio e comunque troppo frequente, di parentesi che rendono la lettura poco fluida.
Per quanto attiene la trama, Marías è riuscito a catturare la mia attenzione e a stimolare la mia curiosità. Più si legge e più si è impazienti di arrivare fino alla fine per scoprire quale sarà l’epilogo e cosa riserverà il destino ai tre protagonisti.
E’ un libro che tratta dell’amore, di un amore non compiuto, di un amore a volte solo bramato, o per usare le parole dell’autore “L'uomo sentimentale è una storia d'amore in cui l'amore non si vede né si vive, ma si annuncia e si ricorda”.
LeggereOvunque
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