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Dodici racconti raminghi di Gabriel García Márquez

Generalmente prediligo il romanzo al racconto, ma ultimamente ho constatato che il racconto è una forma letteraria molto più interessante di ciò che siamo portati a pensare. La brevità che lo caratterizza in qualche modo pone dei limiti all'autore che in poche pagine non riesce certo ad approfondire i suoi personaggi e neppure a dilungarsi tanto nella trama. Solo un bravo autore, però, è capace di sfruttare il poco spazio a disposizione per raccontarci e trasmetterci ciò che a lui interessa. E Márquez dimostra di possedere l'abilità e il talento necessari. La raccolta venne pubblicata nel 1992 ed intitolata Dodici racconti raminghi.

 

Questi racconti ebbero una gestazione molto travagliata.

La prima idea gli venne suggerita quando sognò il suo funerale, non come un evento triste ma come una festa.

Egli, nel corso del tempo, prese l’abitudine di annotare su un quaderno scolastico idee utili per i suoi racconti. Il quaderno, “ramingo” tra un luogo e l’altro della casa ma anche del mondo (solitamente lo portava nei suoi viaggi per non perderlo di vista), un giorno venne perso. Invano fu ogni tentativo di ritrovarlo. E così l’autore dovette ricostruire a memoria i suoi appunti fino ad arrivare a contare trenta possibili racconti. Lavorò per due anni alla loro stesura e lo fece in maniera contemporanea per imprimere lo stesso stile e dare loro una parvenza di omogeneità e unità.

 

Ancora, non sembrò soddisfatto e prima di pubblicarli decise di tornare nei luoghi in cui i suoi racconti erano nati ed erano ambientati per verificare che fossero ancora così come li ricordava.

Essi, infatti, sono ambientati per lo più in grandi città europee, come Parigi, Barcellona, Roma, Ginevra, Napoli…

 

I racconti da trenta divennero diciotto e poi ne vennero scelti dodici per la stesura definitiva.

Alcuni di essi nacquero come articoli, altri come sceneggiature. Ognuno di essi rappresenta un microcosmo in cui si muovono personaggi unici, strampalati con le loro storie altrettanto sorprendenti, a volte drammatiche, ma che hanno quasi tutti in comune la presenza di elementi che appartengono a quel realismo magico che caratterizza la scrittura di Gabo.

 

Dodici racconti raminghi è un libro che consiglio a chi si vuole avvicinare per la prima volta alla scrittura di Gabriel García Márquez.

 

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