Riccardino è l’ultimo romanzo della serie del commissario Montalbano, pubblicato postumo il 16 luglio 2020 per la casa editrice Sellerio di Palermo Scritto tra il 2004 e il 2005 venne ripreso nel 2016 da Camilleri ormai ultranovantenne. Lo rilesse e lo giudicò dalla trama buona e piuttosto attuale, ma sentì l’esigenza di aggiornarne la lingua: il vigatese negli anni si era molto evoluto.
Un titolo inusuale per questa ennesima indagine del Commissario. Secondo le intenzioni dell’autore il titolo sarebbe dovuto essere provvisorio ma come lui stesso racconta nella nota finale, ci si era affezionato talmente tanto da non volerlo cambiare.
In questa ultima avventura investigativa, Montalbano appare stanco, tanto che all’inizio del romanzo, quando viene chiamato ad indagare su un omicidio, formula il pensiero secondo il quale avrebbe, preferito non occuparsi lui del caso ma, semmai, affidarlo al suo collega e amico Mimì Augello. Montalbano si sente sotto pressione: da una parte il suo alterego televisivo, che mal sopporta ma al quale a volte fa riferimento durante la sua indagine immaginando come il protagonista della fiction agirebbe al suo posto; dall’altra l’Autore che interviene spesso in soccorso del commissario e con il quale inevitabilmente si scontra. I due, dopo aver collaborato per anni, sentono tutto il peso di un connubio giunto ormai alla sua conclusione e che pone le basi per un congedo definitivo.
Sarà proprio il personaggio a decidere di abbandonare il campo con un’uscita di scena romantica e malinconica.
LeggereOvunque
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