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Il mio paese inventato di Isabel Allende

Isabel Allende, nata in Perù, a Lima, si trasferisce con i genitori in Cile dal quale è costretta a scappare dopo il golpe militare dell’11 settembre 1973 in cui morì suo zio Salvador Allende. Negli anni il Cile è sempre rimasto nel suo cuore, e come ogni esiliato forte è stata la nostalgia.

 

In questo libro autobiografico l’autrice ripercorre la sua vita, dagli anni trascorsi a Santiago, alla fuga in Venezuela, fino ad approdare in America, a San Francisco, dove tuttora vive e che ha eletto a sua patria.

 

Traspare nelle pagine l’amore per il Cile e per la sua gente, di cui descrive i pregi e i difetti.

 

Le storie dei suoi romanzi, e i vari personaggi che vi abitano spesso provengono dalla vita della stessa autrice, dai suoi familiari e dalle vicende da essi vissuti. E’ così che la nonna presente ne La casa degli spiriti, ha molto in comune con la bisnonna della Allende, per fare un esempio.

 

Un racconto lucido, nostalgico, - in cui la scrittrice sorvola sulle sue vicende personali, oggetto di narrazione di altri suoi libri - ma che appare sospeso tra realtà e memoria. Difficile scindere, poiché si tratta di un processo mentale in cui memoria e ricordi si contaminano a vicenda.

 

LeggereOvunque

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