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La custode del miele e delle api di Cristina Caboni

Dopo il successo de Il sentiero dei profumi, la scrittrice sarda, Cristina Caboni, ormai pubblicata e apprezzata in tutto il mondo, nel 2015 esce in libreria con il suo secondo romanzo, La custode del miele e delle api.

 

Angelica Senes, da bambina viveva ad Abbadulche, paese (immaginario) della Sardegna sud occidentale, presumibilmente collocato nell’isola di Sant’Antioco, fino a quando la madre la portò a vivere a Roma. Ad Abbadulche lasciò due persone importanti della sua vita, Margherita, la sua Jaja, apicoltrice, che si occupava di lei mentre la madre era via per lavorare, e il suo amico, Nicola, più di un amico, un primo amore. Dopo qualche tempo dal trasferimento a Roma, Angelica seppe della morte di Margherita.

 

Troviamo Angelica, ormai adulta, all’inizio del romanzo, che si guadagna da vivere come apicoltrice itinerante. Con il suo camper, viaggia in lungo e largo per l’Europa, e va dove le sue competenze vengono richieste. A farle compagnia, il suo cane Lorenzo e la sua gatta.

 

Le vicissitudini della vita porteranno Angelica di nuovo in Sardegna, quando scoprirà una dura e celata verità che metterà alla prova il suo rapporto con la mamma Maria.

 

Ritrovo Cristina Caboni dopo aver già letto il suo primo, Il sentiero dei profumi, e il suo ultimo romanzo, La casa degli specchi. Tutti e tre parlano di donne, donne che cercano una strada, donne tenaci, coraggiose, che non si arrendono di fronte alle difficoltà e che perseguono i loro sogni nonostante tutto sembra remargli contro. Sono libri che rimangono nel cuore, quelli della Caboni, che fanno riflettere, che ispirano, che alimentano la speranza nella vita e nei propri sogni. Ma tra questi tre, devo dire, che La custode del miele e delle api ha una marcia in più, forse perché parla della Sardegna, la mia terra, tanto amata, ma credo, anche, perché tratta tematiche alle quali sono molto sensibile.

 

La salvaguardia dell’ambiente e la tutela del territorio contro uno sviluppo abusivista a favore di scelte ecosostenibili, l’importanza di tramandare le tradizioni di generazione in generazione perché rappresentano la vera ricchezza di un popolo, la valorizzazione delle risorse ambientali, archeologiche, culturali del luogo attraverso politiche lungimiranti che non guardino all’immediato ma che siano di ampio respiro e creino benessere per gli anni avvenire, sono alcuni dei temi presenti in questo romanzo e che stanno a cuore a tutti coloro che amano la propria terra.

 

L’attività svolta dalla protagonista ha un ruolo centrale in tutto il romanzo, con lei scopriamo le innumerevoli varietà di miele, come ci si prende cura delle api e degli alveari e come le api stesse si prendano cura della terra che le accoglie. Le api, negli ultimi anni, stanno pagando pesantemente le scelte scellerate dell’uomo, l’uso di sostanze tossiche in agricoltura ne compromette la sopravvivenza e crea un disequilibrio negli ecosistemi. Le api sono delle sentinelle, la loro presenza o meno ci può essere utile per valutare lo stato di salute di un territorio.

 

Ogni capitolo del libro è intitolato a una varietà di miele di cui vengono descritte le caratteristiche principali e le proprietà: ogni situazione ha il suo miele. E così scopriamo che c’è il miele del risveglio e della carezza, il miele del sorriso, il miele della forza… Alla fine del libro, una piccola e gradita sorpresa Il Quaderno del miele, una sorta di dizionario in cui vengono descritte le caratteristiche sensoriali e le virtù dei singoli tipi di miele.

 

Ovviamente, nel romanzo, si parla anche di amore, dell’amore tra Angelica e Nicola, che la vita ha fatto rincontrare dopo tanti anni di lontananza, ma non certo di dimenticanza.

 

Un libro che si legge tutto di un fiato, una storia avvincente, ambientata in una Sardegna moderna nella quale vengono rievocate tradizioni, leggende, usanze di un passato ancora presente.

 

LeggereOvunque

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Commenti: 4
  • #1

    Piera Maria Chessa (martedì, 01 settembre 2020 09:34)

    Una recensione appassionata e approfondita, nella quale si percepisce anche il tuo grande affetto per la Sardegna. Brava!
    Piera

  • #2

    LeggereOvunque (martedì, 01 settembre 2020 09:58)

    Grazie Piera, è proprio così. Credo che ogni Sardo vero non possa che amare la sua terra, con tutte le sue bellezze, i pregi e le sue contraddizioni. La Sardegna da sempre è stata terra di conquista e non da meno oggi. Soffro a vederla sfruttata, maltrattata e calpestata. Un abbraccio.

  • #3

    Cristina (sabato, 05 settembre 2020 15:07)

    Grazie � una recensione bellissima e molto emozionante ❤️
    Cristina Caboni

  • #4

    LeggereOvunque (sabato, 05 settembre 2020 15:30)

    Grazie mille per le tue parole Cristina. È davvero bello ed un onore leggerti, qui, a "casa mia".